Il calcolo delle strutture è un processo atto a verificare la sicurezza e resistenza dei vari componenti dell’edificio, che deve dimostrarsi in grado di sostenere ogni parte della struttura sovrastante. Attraverso ciò che è riportato nelle norme tecniche, si deve controllare che le azioni interne dei diversi elementi abbiano un valore inferiore a quello massimo che spetta a ogni tipologia di materiale.
Per quanto riguarda le verifiche strutturali da effettuare nelle operazioni di calcolo strutture, queste sono essenzialmente due: la prima, detta agli stati limite ultimi, si accerta che le resistenze dei materiali non siano superate dalle azioni interne che si vanno a formare in ogni elemento. La seconda verifica è detta agli stati limite di esercizio e controlla che le deformazioni della struttura siano contenute entro certi valori.
Nell’esecuzione dei calcoli strutturali, per quanto riguarda le verifiche strutturali agli stati limite ultimi, queste fanno uso di coefficienti di sicurezza che ampliano le reali azioni che si hanno nei diversi pezzi della struttura mentre riducono le possibili resistenze che i materiali svilupperebbero, in modo da essere sicuri e non dover affrontare, in seguito, problemi di instabilità.
Ciò che è stato appena illustrato vale per ogni tipo di materiale da costruzione; tuttavia, per la redazione dei calcoli strutturali, è necessario tener conto, delle peculiarità che ognuno di essi ha. Per quanto riguarda il calcolo strutture in legno, in particolare, bisogna considerare che questo materiale è molto suscettibile alla presenza dell’umidità e, allo stesso tempo, è necessario controllare la durata nel tempo delle sollecitazioni.
Nel calcolo delle strutture in legno, la resistenza è determinata come funzione dell’umidità: la prima classe considera che il legno si trovi in equilibrio con l’ambiente e sia ad una temperatura di 20°C con un’umidità relativa dell’ambiente circostante generalmente inferiore al 65%; la seconda classe ha le stesse caratteristiche della prima per quanto riguarda temperatura ma prevede un’umidità relativa pari o inferiore al 85%; infine la terza classe prevede la possibilità di umidità relativa molto più elevata rispetto a quella che si potrebbe verificare per la seconda classe.
Per fare qualche esempio di possibili elementi appartenenti alle varie tipologie di classe, per quanto riguarda la prima si possono inserire tutti quei pezzi che si trovano all’interno di ambienti riscaldati; nella seconda invece, si possono inserire quegli elementi che non si trovano all’interno di ambienti chiusi ma che, allo stesso tempo, non sono esposti direttamente agli agenti atmosferici. Per l’utlima classe si possono elencare gli elementi in contatto diretto con acqua. Per info https://calcolistrutturali.org.